Come abbiamo letto nel nostro primo articolo sulla popolazione del mare, la fauna e la vita marina in generale va preservata con tutta la sua biodiverdità..
..ma.. vi siete mai chiesti quante altre meraviglie si nascondano sotto la superficie del nostro mare? Quanto poco in realtà conosciamo dell'incredibile diversità di forme di vita che popolano i nostri fondali?
Uno studio recente condotto nel basso Adriatico ci offre uno scorcio sorprendente su una parte di mondo sommerso. 🤿🔍
Quando scopri che la biodiversità marina è ancora più biodiversa di quanto credi🌊🐠
Un ruolo chiave in questo progetto di ricerca lo ha svolto il dott. Valerio Micaroni, biologo marino e assegnista di ricerca presso l'Università del Salento. 🎓🔬 Micaroni, [originario proprio del Salento, ha coordinato le attività sul campo e l'analisi dei dati, mettendo a frutto la sua profonda conoscenza del territorio e la sua passione per la vita marina]. 🌊❤️
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Diversity, aveva l'obiettivo di realizzare il primo inventario multi-taxa degli organismi marini e della flora costiera del Salento sud-orientale. Un'impresa ambiziosa, che ha richiesto 18 mesi di ricerche sul campo e ha coinvolto un team di esperti ricercatori provenienti da diverse istituzioni italiane. 🎓🔬 I risultati sono stati sorprendenti: in un'area di soli 33 km quadrati di costa, compresa tra Otranto e Santa Maria di Leuca, sono state identificate e catalogate ben 697 specie diverse di organismi marini, dalla superficie fino a 70 metri di profondità. Un vero e proprio tesoro di biodiversità, ancora in gran parte inesplorato. 😲
Per realizzare questo straordinario censimento della vita marina, i ricercatori hanno utilizzato diverse tecniche di campionamento: immersioni subacquee, prelievi di substrato, reti da pesca e anche la collaborazione di pescatori e cittadini locali. 🤝
Tra le 697 specie identificate, il 94% sono state classificate a livello di specie; i gruppi più rappresentati sono risultati i molluschi (144 specie)🐚, le spugne (112 specie)🧽 e i cordati (108 specie, in gran parte pesci)🐟. Ma ciò che colpisce di più è l'alto numero di nuove segnalazioni per il Mar Ionio: 55 specie, tra cui 23 spugne e 13 molluschi, non erano mai state osservate prima in quest'area. E alcune, come certi platelminti e nemertini, rappresentano addirittura la prima segnalazione in assoluto per il Mediterraneo! 🆕🦠
L'area di studio era caratterizzata da fondali rocciosi fino a circa 18 metri di profondità; 🪨 oltre questa batimetria, la pendenza del fondale diminuiva e gli affioramenti rocciosi si alternavano a zone sabbiose 🐚:
Nella zona sopralitorale, ovvero quella appena al di sopra del livello del mare, erano abbondanti ovunque il gasteropode Melarhaphe neritoides e l'isopode Ligia italica, insieme ad alghe come Cladophora dalmatica e Cladophora laetevirens. 🐚🦐🌿
Scendendo nella zona intertidale, quella che viene periodicamente sommersa e scoperta dalle maree, erano comuni alghe come Ellisolandia elongata e molluschi come Lepidochitona caprearum e Patella rustica. 🪸🐚
Nell'infralitorale superiore, fino a 3 metri di profondità, dominavano alghe come Dictyota dichotoma (abbondantissima ovunque fino a 30 metri), Jania rubens e specie del complesso di Laurencia. 🟤🌿
Tra 3 e 13 metri, diminuiva il contributo di Laurencia e abbondavano invece altre alghe come Padina pavonica, Halimeda tuna e Flabellia petiolata. 🍂🌵
A partire dai 14-18 metri iniziavano le formazioni coralligene, caratterizzate da alghe calcaree come Peyssonnelia spp. e da una grande abbondanza e diversità di spugne, come Petrosia ficiformis, Agelas oroides, Axinella spp. e Acanthella acuta. 🧽🪸🦑
Molto abbondanti anche i briozoi Schizoretepora serratimargo, che formavano grandi biocostruzioni oltre i 40 metri, Schizobrachiella sanguinea e Adeonella pallasii. 🪨🐚
Infine, le numerose grotte carsiche presenti lungo la costa ospitavano comunità uniche e una grande biodiversità, con specie peculiari come i crostacei Paractaea monodi e Herbstia condyliata 🦀🦀, il corallo Polycyathus muellerae 🪸, il platelminta Prostheceraeus giesbrechtii (che si nutre dell'ascidia Pycnoclavella sp.) 🐛 e una grande varietà di spugne incrostanti e massive.
In sintesi, lo studio ha rivelato una straordinaria ricchezza e diversità di habitat e di forme di vita lungo la costa ionica del Salento 🌊📚 Nonostante fosse un'area relativamente ben studiata, questo studio ha portato alla luce una ricchezza di specie in gran parte inaspettata, con molte nuove segnalazioni e persino specie mai descritte prima. 😮🔍
Il lavoro del dott. Micaroni e del suo Team non si ferma qui: i dati raccolti saranno oggetto di ulteriori analisi e pubblicazioni, e serviranno da base per futuri progetti di monitoraggio e conservazione della biodiversità marina del Salento. 📊🗺️
L'importanza del censimento marino
Ma perché è così importante censire e studiare la biodiversità marina? 🤔 Per diverse ragioni:
-innanzitutto, per comprendere meglio il funzionamento degli ecosistemi marini e il ruolo che ogni specie, anche la più piccola, vi svolge. 🌿🦐
-inoltre, per monitorare i cambiamenti nel tempo, sempre più rapidi a causa dei cambiamenti climatici e delle attività umane. 🌡️🚢
-e infine, per sviluppare strategie efficaci di conservazione e gestione sostenibile di questo immenso patrimonio naturale, da cui dipende anche il nostro benessere. 🌿
Ricerche come queste ci ricorda che il mare è ancora in gran parte un mondo da esplorare e da scoprire, come il Salento 🧭🔍 Perché conoscere e tutelare la biodiversità non è solo un dovere, ma un'opportunità: per imparare, per stupirci e per costruire un futuro più sostenibile per tutti, sulla terraferma come sotto le onde. 🌍🌊
In un'epoca di cambiamenti sempre più rapidi e di sfide ambientali sempre più complesse, investire nella ricerca sulla biodiversità non è quindi un lusso, ma una necessità. E il Salento, con la sua straordinaria ricchezza di ambienti e di specie, può e deve essere un laboratorio all'avanguardia in questo campo. 🔬
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